Le gloriose tende che presero la multa al Colbricon: gli impianti non impattano, si finanziano

Flash: notizia breve

(nota: Chi scrive era presente) Nell’agosto del 2008 un gruppo di persone piantò alcune tende presso i Laghetti di Colbricon, dentro il cuore del Parco Naturale di Paneveggio – Pale di San Martino. Erano alcuni dei circa 200 manifestanti che il giorno successivo avrebbero civilmente e sobriamente protestato contro la prevista approvazione del collegamento di impianti tra San Martino e Passo Rolle. Una parte di impianto passerà anche presso quegli stessi bellissimi laghetti. Le Guardie del Parco provvidero subito ad elevare una multa: circa 150 euro, perché in quel luogo (SIC,  ZPS, area Parco) come saggiamente prevede il Regolamento del Parco Naturale, non sono accettati disturbi al paesaggio, così delicato e struggente.  Le tende sono un elemento di disturbo del paesaggio e sono dunque vietate. Le regole si sono applicate giustamente e con preciso rigore. Come dovrebbe essere. Sempre ?

Commento (ironico, straziato) Però…i piloni della funivia: quelli invece sono stati approvati dal Rapporto Istruttorio della Valutazione di Impatto Ambientale, ignorando il rischio di un secondo ceffone giuridico dalla Commissione europea, visto che siamo in zone protette a livello europeo, come  accaduto per il primo tracciato della Pinzolo-Campiglio. Insomma, i piloni sono approvati anche dalla Giunta Provinciale, perché saranno a basso impatto, dicono. Carini, piloni carini, adatti al paesaggio dolomitico, piloni struggenti, art-decor impiantistica, saranno piloni degni di una poesia di Marco Pola. Per esempio potrebbe essere (parafrasando la celebre “Ansia”)  “La neve avanza. Le ore nel giro dei turisti hanno punte di densità e aculei e frecce di debiti..ma questi piloni, questi piloni terribili, mentre le trombe ambientaliste squillano nell’infausta veglia del mercato,  questi piloni, questi piloni terribili, cadranno o non cadranno?.”  Hai voglia, non cadono, anzi: saranno anche finanziati con soldi pubblici. Libero mercato autonomista: socializzare le perdite e il danno ambientale, privatizzare il guadagno e le decisioni. Dalle gloriose Carte di Regola delle Alpi, alle regole carta straccia oppure alle regole violate oppure al gioco delle tre carte.

Tende più impattanti dei piloni della funivia? Forse perchè le tende sono provvisorie e invece i piloni rimangono? Che mondo davvero singolare, spiazzante e stimolante, il Trentino autonomista. Questa (decisione + impianto) potrebbe essere una installazione giuridico-amministrativa di arte & urbanistica post-moderna. Il contro-design territoriale, la brutta urbanistica: la bellezza e il buon senso ci hanno stufato, questa sarà l’era del non sense e del paradosso. Forse l’ex Direttore della Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento (Fabio Cavallucci), potrebbe apprezzare: a lui, come alla Giunta Provinciale di Trento, piace tanto la provocazione fine a se stessa…Cavallucci un giorno, in una animata discussione sulla liceità di uccidere un cavallo per filmarlo e farne pseudo-arte, mi disse che l’arte non tollera etica e morale..già l’idea sull’arte mi provoca un senso di sgomento, figuriamoci applicata all’uso del territorio…

4 thoughts on “Le gloriose tende che presero la multa al Colbricon: gli impianti non impattano, si finanziano

  1. Hai ragione da vendere dicendo che si ride fino a piangere.

    La cosa è così “stridente” che pensavo che forse potresti (al di là dei ricorsi, ovviamente) utilizzare il tuo testo (riducendolo, ma lasciando la sostanza) per farne una di quelle lettere “simbolo” da far sottoscrivere a personalità riconosciute ed apprezzate e poi dare al tutto la massima pubblicità possibile.

  2. sottoscrivo quello che dice mauro: il tuo testo è veramente efficace e merita di essere usato per dare massimo risalto mediatico alla questione, sperando serva a far cadere quei piloni terribili!

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