Elezioni primarie (si o no?) per il Sindaco di Trento: La città di Trento affronta l’elezione del Sindaco, dopo che Alberto Pacher, Sindaco uscente baciato da un livello di consenso invidiabile, è passato alla Vice Presidenza della Giunta provinciale, con 15.000 preferenze. Nel centro-destra sono in alto mare: chi sarà il candidato? Che progetto di città vogliono? Mah. Nel centro-sinistra sono in altro mare: fare o non fare le votazioni primarie, per scegliere il candidato Sindaco? Fare elezioni primarie di partito e poi di coalizione oppure una sola cosa? E soprattutto: anche per loro: ma che genere di città si vuole proporre?
Gli elettori del centro-sinistra trentini hanno manifestato nettamente in due occasioni di volere le primarie (nonostante tutti gli ostacoli ad arte frapposti contro la partecipazione!), prima per la scelta del Segretario nazionale del PD e poi per la scelta del Segretario provinciale del PD. I grandi numeri registrati erano inaspettati in entrambe le occasioni (a partire dal Super Presidente Dellai siamo pieni di porta-sfiducia in Trentino…), ed in entrambe le occasioni tutti i maggiorenti del PD e molti anche della Margherita (poi UPT) si sono dichiarati gioiosamente a favore delle primarie. Un poco meno di entusiasmo si registrava invero nell’ UPT, ben conoscendo gli eredi della Margherita e quindi della Dc, la necessità virtuosa della moderazione negli strumenti partecipativi (ironico..)
E adesso? Si registra un fastidio e un imbarazzante scarso entusiasmo per le primarie, che diventano ostacoli addirittura, al punto che una delle due candidate donne possibili, Lucia Maestri, Assessore alla Cultura, si affretta a dichiarare “Io sto con il Sindaco”. Forse sarebbe suonato meglio “Io sto con la partecipazione”. La verità evidente è che molti dirigenti dei partiti considerano ancora immaturi gli elettori per scegliere davvero. Credono, alcuni addirittura in buona fede, i più in cattivissima fede, di dover fare un favore alla cittadinanza, scegliendo loro chi candidare, dall’alto come sempre, per poi creare il metodo dell’investitura popolare dal basso, apparente. Se si trattasse di una sana capacità di scegliere da parte della dirigenza, di una visione incarnata da un nome, almeno..però no, qui siamo al bieco status quo..
Il fatto è che oggi è Sindaco reggente l’ex Vice Sindaco e Assessore all’Urbanistica Alessandro Andreatta. Come ha fatto finora l’Assessore Andreatta? Merita davvero di essere proposto come candidato forte del partito stesso (il PD) alle primarie (se ci saranno?). Inoltre: quale progetto politico si annida nella sua candidatura?
Sintesi: Andreatta non ha mai brillato per iniziativa politica e come Assessore ha infilato una serie imbarazzante di errori e garbugli, che avrebbero indotto un altro a dimettersi o sicuramente a non candidarsi addirittura come Sindaco. Invece il nostro…si candida. Cosa è successo nell’urbanstica della città capoluogo negli ultimi cinque anni ? Facciamo solo alcuni esempi.
1) In collina, la parte più delicata, si è continuato a costruire e soprattutto a concedere cubature al di là di ogni ragionevole dubbio. Per capire la delicatezza di cui parlo si legga l’introduzione dell’ottimo Urban Center di Trento (casaCittà) all’incontro sul tema del 14 aprile 2008 “La collina di Trento rappresenta da sempre un contesto delicato dove operare: il sistema delle ville rinascimentali, la presenza imponente del paesaggio naturale, il sistema agricolo primario che caratterizza ancora parte dell’economia locale hanno storicamente rappresentato dei limiti urbanistici impliciti e rispettati. A questo si è affiancata, in tempi recenti, una elevata pressione immobiliare dovuta alla forte richiesta di residenza. Che funzione hanno gli indici di edificazione nel costruire il paesaggio della collina? Quali sono i problemi che hanno mostrato le recenti sperimentazioni normative? Come intervenire?” 2) Il Consiglio Comunale ha approvato un regolamento sulle cubature, con particolare riguardo alle altezze, da concedere in collina, che poi però è rimasto per anni ignorato da tecnici e Assessore, in un cassetto ed è stato rispolverato solo a seguito di un clamoroso caso di ricorso al TAR, seguito solo dal periodico Questo Trentino, da parte di privati contro una concessione edilizia illegittima, rilasciata dal Comune, nella poi celebre Via alla Val a Povo. In pratica gli Uffici Tecnici del Comune, si è scoperto, approvavano da anni altezze e volumetrie contrarie alle regole stabilite in quel Regolamento. L’Assessore Andreatta anziché difendere i cittadini dalle cattive decisioni prese dagli uffici, difese sia il Comune che il suo Ufficio Tecnico, senza mai cambiare idea o ammettere qualsivoglia dubbio in merito. Dopo di che…dopo una sonora sconfitta al TAR , e tante polemiche il Consiglio Comunale, costretto dalla forte riprovazione pubblica, approvò nuove regole ancora più restrittive. In tutto questo i Funzionari degli Uffici tecnici del Comune non ebbero alcuna reprimenda nè furono rimossi. 3) La Variante al PRG è stata approvata in modo farraginoso, senza una visione d’insieme rigorosa, con una serie infinita di attenzioni alle singole richieste dei privati (e tempi biblici), provocando anche l’incredibile caso di Auto In, concessionaria di auto, che acquistò (previe promesse mai chiarite da parte dello stesso ex Assessore, dicono loro) un terreno per la propria espansione, dove però il Comune poi non concesse il cambio di destinazione, con seguenti accuse di corruzione e false promesse proprio all’Assessore (che a questo punto solo per evitare qualsiasi dubbio avrebbe fatto bene a dimettersi). 4) Nella Variante al PRG, dopo dieci anni di dibattiti sul tema, non si è riusciti a trovare una collocazione per un’opera importante e attesa da anni, quale il canile municipale, che è stata semplicemente stralciata in ultima istanza, laddove il canile a breve dovrà essere spostato da dove si trova ora, a causa dell’arrivo della mega rotatoria della tangenziale, e questo solo per una sciocca polemica di pochi contro l’unica collocazione ipotizzata (Camparta). 5) Nella pianificazione e nella gestione su alcuni temi qualificanti, l’ex Assessore risulta debole, privo di carisma propositivo: il Parco del Monte Bondone, la mobilità urbana e di collegamento con le periferie, la questione della Ferrovia del Brennero e le vicende della bonifica delle aree inquinate di Trento Nord.
Andreatta è stato un Assessore debolissimo, schiacciato sempre sulle posizioni del Sindaco Pacher, opaco e offuscato da troppi dubbi sul suo operato. Soprattutto ad oggi non ha la capacità di esprimere una visione di città, per questo non lo si dovrebbe candidare alla guida della città come Sindaco.
Il fatto è che al PD cittadino non interessa veramente la partecipazione e di fatti, appena Nicola Salvati, consigliere fuori controllo, si è autocandidato (questo è il vero spirito delle primarie) tutti, perfino il Segretario del PD uscente, gli hanno chiesto con fastidio di fare un passo indietro. E ricordate cosa accadde quando alcune settimane fa Donata Borgonovo Re, donna stimata dai cittadini e da molti amministratori, indipendente e capace, attuale Difensore Civico, si autocandidò? Fu ignorata nel migliore dei casi e perfino offesa. La sua indipendenza e il suo carisma erano troppo pericolosi per lo status quo.
Morale1: La politica cittadina sta condannando gli elettori a dover scegliere non il meglio possibile, ma la minestra scaldata. E non se ne capisce davvero il motivo. Perché a nessuno, fra quelli che contano, viene voglia di una stagione di entusiasmo? Il PD+ propone Andreatta, dalle parti dell’UPT va anche peggio: la candidatura è niente di meno che un pensionato d’oro, ovvero il mitico Bortolotti, ex amatissimo (e mai critico con il Potere) Dirigente della Protezione Civile, che è appena andato in pensione il 4 gennaio e che per inciso è uomo fidatissimo di Dellai come lo era però anche del Griso, alias il pessimo Silvano Grisenti, l’ex Super Assessore a Tutto. Bortolotti non spicca per nulla, tranne una grande efficienza (che è un merito, ben inteso): però gestire la Protezione Civile è molto diverso da fare il Sindaco! Bortolotti è garanzia di efficiente ma impolitica ordinaria amministrazione, della serie: non disturbare il manovratore, chiunque esso sia. Poi ci sono i Verdi, che teneramente candidano, forse, l’altrettanto debole -anche se simpatico e onesto – Assessore all’Ambiente Pompermaier oppure la reiterata e non più giovanissima -seppure brava- Lucia Coppola. Ahinoi, la democrazia del capoluogo del Trentino tanto bene non sta. Ci serve un giovane, fuori dagli schemi, capace di futuro, capace di sparigliare le carte.
Morale2. La questione urbanistica, ovvero l’urbanesimo, come scrivevo nell’articolo di alcuni giorni addietro [Il nuovo urbanesimo], sarà cruciale. Ecco perché è così rilevante (in questo caso in termini negativi, purtroppo) che un ex Assessore debole all’Urbanistica diventi Sindaco, se accadrà. La qualità della pianificazione delle trasformazioni e la qualità dell’analisi del processo del fare città, che l’Amministrazione vuole offrire ai propri cittadini, è e sarà determinante. Nessuno dei candidati in gioco sembra attrezzato per dareerisposte giuste nei modi giusti.
Good news: Per il 2009 mi riprometto di indicarvi sempre una buona notizia, ovvero Good News. La GN di questo articolo si chiama: urbanesimo partecipativo, che a Trento significa casaCittà. casaCittà Laboratorio Urbano di Trento
Buona notte, Trento. Aspettando la grandezza scintillante del Muse e qualche boulevard …buona notte.