Urbanistica e partecipazione: fare cittadinanza

La notizia: Recentemente a Rovereto si sono svolte alcune interessanti conferenze pubbliche intorno al tema: urbanistica, partecipazione dei cittadini, cittadinanza e missione di una città. La prima è stata organizzata l’8 aprile dalla Rete trentina di educazione ambientale dell ‘APPA (Laboratorio di Rovereto) in collaborazione con Legambiente (io ero anche relatrice ma non è questo importante), con ospiti Alessandro Franceschini (architetto, insegna all’Università di Trento Urbanistica, studia il paesaggio alpino, è Coordinatore Scientifico del Laboratorio Urbano di Trento casaCittà), Giuseppe Scaglione (architetto, docente presso l’Università di Trento,  organizzatore di Alps Biennale dei Paesaggi alpini),Fulvio Forrer (urbanista, Presidente dell’INU sezione di Trento), Luigi Casanova (esponente di Mountain Wilderness e Vice Presidente di CIPRA Italia). Le seconde due serate sono state invece organizzate dal PD locale, ed hanno centrato l’attenzione sul PRG, sulla futura identità della città di Rovereto, come sulla partecipazione e sul paesaggio e sulle modalità di piano (con interventi dell’Assessore di Rovereto Tomazzoni, di Bruno Zanon dell’Università di Trento e di Maurizio Agostini Presidente dell’Ordine degli Architetti di Trento e altri).

Il commento: E’ interessante notare che seppure timidamente i temi del paesaggio, della missione delle città e dei territori, del ruolo delle varie competenze sociali, politiche e disciplinari come dell’occupazione del suolo tornino ad essere tema di discussione in Trentino, a partire questa volta da una città come Rovereto che è la seconda città del Trentino, con una intensa vita culturale e una vita politica troppo litigiosa e attualmente una importante revisione del PRG in atto, con un Assessore, Maurizio Tomazzoni, potenzialmente interessante, perché urbanista di professione e membro autorevole dell’INU provinciale. Sarebbe bene che ora che le elezioni sono concluse, anche la città capoluogo, Trento, tornasse a discutere veramente ad ampio spettro, con serenità e apertura sul proprio assetto urbanistico, sul ruolo delle Circoscrizioni e sui vari quartieri, a partire dai due casi: Piedicastello per la rinascita come borgata e Mattarello per le caserme progettate e contestate). Il laboratorio urbano casaCittà  dovrebbe essere rafforzato e l’Università incidere di più, come anche gli Ordini professionali.E a Rovereto (si dice da tempo) dovrebbe nascere il Laboratorio Urbano, a sua volta.

Poi sarà il turno di Pergine, dove di urbanistica si litiga da mesi. Adesso parte la nuova Giunta comunale, cerchiamo di essere speranzosi, perché  Pergine è cresciuta troppo e male, non è una città e non è un paese. A seguire il futuro urbanistico della piana del lago di Garda, che è persa in larga parte…e poi il resto del territorio.

Alcuni elementi fondamentali per  far funzionare la pianificazione e la partecipazione: fare piani strategici e non ordinativi (come si dice ormai ovunque) stabilendo cosa un territorio vuole  essere e declinando con vari piani successivi dettagli, specifiche, quantità, con flessibilità e trasparenza; fare partecipazione  con strumenti, luoghi, regole adeguati e chiari. Premessa della partecipazione è onestà intellettuale, volontà di ascoltare veramente e trasparenza per cittadini e amministratori; infine che i professionisti siano lasciati liberi di esprimere le loro idealità progettuali e la loro visione d’insieme autoriale (ma non troppo!)

I have a dream: cittadinanza espressa attraverso la partecipazione e la trasparenza in urbanistica e pianificazione.