Il nuovo urbanesimo: riprendiamoci la riflessione sulla città

La città di Trento ha offerto in questi mesi autunnali diverse stimolanti  occasioni per riflettere, imparare, conoscere sui temi della città, dell’architettura, del paesaggio, della cultura di cittadini passata e presente e sul nostro sguardo civico. Le occasioni sono state diversi incontri organizzati dal Laboratorio Urbano di Trento -casaCittà www.casacitta.tn.it e dalla Fondazione Museo Storico del Trentino www.museostorico.tn.it. in collaborazione anche con il TALL (Trentino Advanced Land-scape Lab, laboratorio sul paesaggio) della Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trento. Gli Urban Center sono laboratori di origine alglosassone, dove i cittadini con la guida di esperti, possono conoscere e discutere i progetti di pianificazione e costruzione delle città. casaCittà, il Laboratorio Urbano di Trento opera dal 2004. Lo spirito del Laboratorio è descritto nel sito internet: “L’Urban Center di Trento nasce da un’idea molto semplice: permettere a tutti i cittadini di sapere, di avere informazioni, di capire, di conoscere le ragioni, di partecipare, cioè di essere protagonisti della formazione delle decisioni, perché la libertà di discussione fa parte della struttura profonda della democrazia. L’Urban Center nasce con l’obiettivo di promuovere un pensiero che si interroga sulla città”

Le attività proposte sono convegni, seminari, dibattiti, presentazioni di libri e ricerche, mostre su progetti e retrospettive, attività di laboratorio per i quartieri e gli studenti universitari. Dalla collaborazione di cui ho scritto, è nata per esempio la rassegna “La storia, il paesaggio, le città” che ha portato nelle ricerche dell’Università l’analisi del significato dei paesaggi della storia, delle città e della loro fisionomia, le trasformazioni della cultura di un popolo, la comprensione delle modificazioni dei luoghi. La rassegna si è svolta presso le ritrovate Gallerie sotto il Doss Trento, trasformate da tunnel trafficati a luogo di cultura. Qui per esempio nella rassegna è stato presentato il libro “CreativeCity”  dell’architetto e docente di pianificazione Maurizio Carta. Il libro racconta le storie di tredici città europee che hanno saputo guidare la propria trasformazione, con creatività, a partire dalla cultura, dalla ricerca, dalla qualità urbana. Interessante notare che l’editore è a sua volta un caso singolare e creativo: si tratta infatti di LIst (Laboratorio Internazionale Editoriale Barcelona) che pubblica testi legati ad architettura e urbanistica e promuove eventi urbani. LIst prosegue l’esperienza della Rivista Italiana di Architettura e del Centro  Progetto Nuovo, nasce da una recente idea di Pino Scaglione (che insegna pianificazione all’Università di Trento) e Ramon Prat.

Altra cosa interessante accaduta in città, la mostra “La città romanzo” esposta a Torre Vanga, dove alcune fotografie mostrano alcuni luoghi -simbolo della città e ne ricostruiscono emozioni e simbologia collettiva, parallelamente alla quale la Fondazione Museo Storico del Trentino in collaborazione con casaCittà ha proposto un ciclo di incontri intitolato “Conoscere la città pubblica”. Nel ciclo di incontri vi sono state dotte dissertazioni e narrazioni sul passato, sulle politiche e le trasformazioni legate per esempio alle case popolari, un tempo usate a Trento non innanzitutto per dare alloggio ai poveri ma per creare lavoro (evviva Keynes, insomma), oppure sulle città raccontate (dove abbiamo imparato che lo sguardo sulla città nei film e nei libri è tanto più diffuso di quanto noi pensiamo, e di come questo sguardo possa essere civico, cioè di una morale, pietas allargata oppure intimistico) e ancora del passato in cui il corpo della città era oggetto di potere e  controllo tanto quanto il corpo delle persone che vi vivevano o che vi volevano entrare. Questo ultimo tema (corpo, controllo, potere sulla cittadinanza) in particolare suggerisce una necessaria profonda riflessione su cosa sia città e su cosa sia accoglienza dentro essa di culture e persone che vi si innestano.

Poi ancora il Gruppo Fotografi Amatori di Mattarello ha proposto una serie di iniziative e una mostra sulle periferie. E in questi giorni i comitati e i gruppi che si oppongono alla costruzione della cittadella militare nel sobborgo di Mattarello allestiscono un tendone e alcune iniziative per spiegare alla città le loro ragioni.

Insomma, Trento si interroga e  riflette su se stessa, sul futuro, sulla memoria, sul progetto, sulla cittadinanza. Una città è cosa molto diversa da un paese, molto più interessante per il portato di trasformazioni che sottende.  Io penso che la città sia il luogo per elezione dell’esercizio della cittadinanza.  La cittadinanza ecologica, come io la intendo, ovvero fondata sulle ragioni della lex e della ratio come anche sulle ragioni delle relazioni (ecologia significa in principio l’analisi delle relazioni). Questa cittadinanza, che io vorrei noi vivessimo, implica impegno e conoscenza e riflessione. Credo che il lavoro offerto dagli attori sopra da me indicati sia un buon inizio. Certo, ora bisognerebbe rafforzare per esempio il ruolo di casaCittà, renderlo un vero laboratorio, dove i cittadini dei quartieri siano messi nella condizione di conoscere e valutare ed esprimere opinioni e visioni. Anzi, tutto il Trentino dovrebbe avere a disposizione dei laboratori di partecipazione urbana, anche nelle valli. Riprendiamoci la riflessione sulla città !